martedì 27 novembre 2012

Risveglio dal letargo


Ebbene si...rieccomi!!! Non ci speravate piú o forse si... non ci speravo piú neanche io...anzi non pensavo proprio di tornare al mio bloggino. 289 giorni, 9 mesi dall'ultimo post...non so neanche come ho fatto a lasciare tutto in sospeso cosi, per tutto questo tempo! 
Non vi annoieró elencando tutti i vari motivi che mi hanno tenuta lontana dal blog (ma per fortuna non dalla passione per la cucina...bisogna pur sempre mangiare, no???), ma vi dico che per molto tempo ho pensato di non ritornare piú, ma poi la mancanza del mio "spazio creativo" ha avuto il sopravvento! Questo spazio infatti non solo mi permette di condividere i miei pensieri ed i miei pasticci culinari e non, ma è anche fonte di grande ispirazione grazie alla mia super-blogroll (avete mai notato quanto è lunga???? ) e alle amiche blogger conosciute durante la mia avventura...ed è anche per questo che stasera torno sul web con i miei pasticci gourmet ♥! Mentre la natura va in letargo, io mi risveglio! 

Ho meditato a lungo su quale fosse la ricetta "giusta" per il mio rientro nella blogosfera, anche perchè la mia cucina non è andata in letargo come il blog, ma ha continuato a produrre a pieno regime. E qualche volta, quando la luce lo permetteva, c'é scappata pure una foto ♥.
Chi mi segue (ups...meglio seguiva) , sa che sono "fissata" con la stagionalità e la qualità dei prodotti e quindi ho scelto questa ricetta, un pò perchè fatta con il tartufo bianco d'Alba, tipico di questo periodo e adorato dalla sottoscritta (e anche dal LUI...ve lo ricordate il LUI???) e un pò perchè cosi vi introduco alla mia nuova malattia...la MONTERSINITE...lo so sono stata contagiata tardi...ma si dice pur sempre meglio tardi che mai, no???

Il tartufo sono andata a prenderlo direttamente alla fiera del tartufo ad Alba insieme al LUI...dovevate vederlo: appena entrato alla fiera si è trasformato in un segugio, un vero cane da trifola, che col suo fiuto ci guidava tra una bancarella e l'altra, si destreggiava tra burri e creme al "finto" tartufo, tra ottimi salami e formaggi stagionati, per poi trovare lui, il "tartufaio" che ci ha tentato con le sue "perle della terra". Abbiamo scrutato e annusato a lungo, e poi finalmente abbiamo scelto 2 piccoli tartufini. Il tartufaio li ha avvolti in carta leggermente umida, con delicatezza estrema...come fossero due neonati. E con altrettanta delicatezza li abbiamo portati a casa. 
Ma il Piemonte è anche terra di Montersino, oltre che del tartufo bianco, e quindi chi meglio di lui poteva darmi l'ispirazione per questa ricetta? All'inizio ero tentata a seguire la sua ricetta alla lettera (che trovate sul suo "Piccola pasticceria salata" - libro che vi consiglio caldamente!!!), ma poi mi conoscete...devo per forza cambiare qualcosa...sennò che pasticciona sarei????




Crostini con crema cotta al parmigiano reggiano, uova all'occhio di bue e tartufo bianco d'Alba
(dosi per 4 persone)


per la crema:
100 gr di panna fresca
100 gr di latte intero
75 gr di tuorli (lo so, lo so...ma in pasticceria le dosi sono molto importanti) :-)
30 gr di parmigiano reggiano preferibilmente stagionato almeno 24 mesi (il nostro amico Luca mette giustamente il Castelmagno, formaggio piemontese DOP, ma io non l'ho trovato)
10 gr di pasta di tartufo bianco o nero
piccole scagliette di tartufo bianco
sale qb.
pepe banco qb.

per i crostini:
80 gr di pancarrè
1 cucchiaio di burro fuso

per le uova all'occhio di bue:
12 uova di quaglia
scaglie di tartufo bianco d'alba 
pepe bianco qb.
sale qb.
olio qb.




per la crema:
Sbattete le uova insieme al parmigiano reggiano, alla pasta di tartufo e alle scagliette di tartufo, al sale ed al pepe bianco. Fate bollire il latte con la panna in una casseruola e versateli ancora bollenti sulle uova. Sbattete bene il composto con una frusta, fino ad ottenere un composto denso e schiumoso. Colate il composto in degli stampini di silicone (io cosi piccoli purtroppo non li avevo e ho fatto un po' fatica (anzi il LUI ha dovuto fare fatica) a sformarli...quindi quelli in silicone sono caldamente consigliati!!!!) :-)
Cuocete in forno a 120 gradi fino a far rapprendere (ca. 10-15 min)  e lasciate raffreddare. Trasferite nel congelatore per alcune ore.

per i crostini:
Ritagliate i corstini dal pancarrè con un coppapasta e spennelateli con il burro fuso. Infornateli fino a doratura.

per le uova all'occhio di bue:
Cuocete le uova di quaglia all'occhio di buecon un filo d'olio. Fatele raffreddare su un tagliere e ritagliatele poi con un coppapasta. 

Sformate la crema ancora congelata e assemblate i crostini adagiandovi la crema cotta e l'uovo all'occhio di bue. Lasciate riposare tutto a temperatura ambiente (per ca. 45 minuti). Al momento di servire, salate e pepate e cospargete i crostini con scaglie di tartufo bianco. 

domenica 12 febbraio 2012

Crostata di pere al profumo di vaniglia ♥



Che weekend freddddooooo!!! Ho passato venerdì e sabato a battere i denti...raffiche di vento a 250 km orari stavano per farmi desistere, ma alla fine non ho ceduto ho messo il naso fuori di casa per il mio classico tour del sabato mattina: giretto al mercato in piazza delle Erbe -pitstop nel "Sottosalone" per rimpinguare il nostro frigo - ombretta - e ovviamente l'immancabile paninetto da"Zita". Soddisfatta e con mille sacchettini, ho inserito un breve giretto in libreria, la mia seconda casa, dove non è mancato l'acquisto a tematica culinaria. La new entry sullo scaffale è  "La  pasta madre" di Antonella Scialdone, che mi ha convinto dopo aver visto, sfogliandolo, la ricetta dei bomboloni fatti con la pasta madre ;-))).  Ancora più soddisfatta e con mille-e-uno sacchettini ho infine sfidato Eolo e ho fatto ritorno a casa, dove sono arrivata c-o-n-g-e-l-a-t-a, tanto che il freezer a confronto sembrava una sauna ;-)))
La domenica invece ci ha accolti con un timido strato di neve sui tetti. La temperatura, anche se più mite del giorno precedente, ha avuto la meglio su di me questa volta e quindi ho dedicato la giornata alla casa. Nel pomeriggio ho acceso il forno (che bel calducciooooo!!!!) e ho dato libero sfogo alla romantica che c'è in me, pensando alla prossima festa degli innamorati. Quest'anno mi sono presa per tempo, anche se in realtà non sono una grande estimatrice delle feste commerciali, in particolare di San Valentino...credo che non ci sia bisogno di una festa comandata per festeggiare l'amore, ma lo si dovrebbe festeggiare ogni giorno ♥. Quando posso cerco di viziare anche culinariamente chi amo, e per questo a San Valentino lo farò fin dalla colazione, con questa buonissima crostata al profumo di vaniglia, pensata apposta per l'occasione! 


Crostata di pere al profumo di vaniglia 

per la pasta frolla
250 gr di farina 00
125 gr di burro 
100 gr di zucchero a velo + quello per spolverare
1 uovo +1 tuorlo
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci

per la farcia alle pere
5 pere 
1 noce di burro
1/2 bicchiere di moscato
1 bacca di vaniglia
1/2 bicchiere d'acqua

Preparate la pasta frolla mischiando la farina, il lievito ed il burro freddo tagliato a pezzetti, formando delle briciole (potete farlo velocemente utilizzano un mixer). Aggiungete l'uovo e il tuorlo, il pizzico di sale e impastate velocemente fino ad ottenere un impasto omogeneo. Fate riposare in frigo per 20-30 minuti. Nel frattempo sbucciate e pulite 4 pere, tagliatele a pezzetti e fatele saltare in padella con la noce di burro per qualche minuto. Sfumate con il moscato, fate assorbire e aggiungete l'acqua. Fate cuocere a fuoco basso fino a farle ammorbidire. Passate le pere e aggiungete al passato i semi raschiati dalla bacca di vaniglia. Stendete la frolla, imburrate una teglia per crostata e foderatela con l'impasto. Riempitela con il passato di pere. Tagliate la restante pera a fette sottili e disponetele sulla crostata. Se vi avanza dell'impasto potete decorare la superficie della crostata. Infornate a 180 gradi e cuocete per 15-20 minuti circa.



Buon San Valentino ♥


P.S: Con questa ricetta partecipo al romanticissimo contest

about food

giovedì 9 febbraio 2012

Krapfen, si ma non quelli di carnevale...non ancora


Ce l'ho fattaaaaa....sono riuscita a postare un'altra ricetta prima che passassero 2 settimane dall'ultima...qui in casa pasticci si fanno progressi eh???? In realtà non mi sono ancora del tutto abituata ai nuovi ritmi, ma complice un'influenza, ho trovato un po' di tempo da dedicare al blogghino :-)))))
Ovviamente continuo a visitare i blog amici, a trarre ispirazioni e a spulciare ricette in rete, mi arrabbio sempre guardando la Parodi in TV, ho delle eruzioni cutanee da nervosismo ogni volta che sala il fritto appena scolato in modo che "rimanga croccante (!!!) e ho rischiato l'infarto quando ha deciso che la maionese si fa con l'olio di oliva...non sono cambiata, è solo che devo ritrovare i miei piccoli equilibri...anche in cucina ;-)
L'altro giorno sfogliavo un libro di ricette altoatesine e mi è ritornata in mente questa...
Anche se ormai l'autunno è passato già da un po', ho deciso di postarla lo stesso...dai è QUASI una ricetta carnevalesca. QUASI perché non lo è direttamente...questi non sono i Krapfen di Carnevale (Faschingskrapfen), quelli che assomigliano (ma NON sono uguali!!!!!!!!) ai bomboloni, tipici di questo periodo, ma bensì i veri Krapfen altoatesini che si mangiano durante tutto l'anno. Assomigliano vagamente ai crostoli/galani, anche se meno croccanti e sono di solito ripieni di marmellata di mirtilli rossi, di albicocche oppure farciti con papavero o con le castagne, come in questo caso ;-) Al contrario di quello che si possa pensare sono velocissimi e semplicissimi da fare, a parte la rottura mostruosa di sbucciare le castagne, quindi se non avete voglia di armarvi di pazienza o non avete un pazientissimo fidanzato che le sbuccia per voi (il tenero e super pazientissimissimissimo LUI ovviamente, che ha avuto pietà della mia manicure fresca fresca), comprate quelle già pronte oppure cambiate farcitura ;-) 

In attesa della ricetta dei Faschingskrapfen, vi lascio questa....




Krapfen alle castagne (dosi per ca. 20 Krapfen piccoli)
(ricetta base e farcitura trattate dal libro "Dolci Dolomiti"...un must per chi ama i dolci della mia regione)

per l'impasto:
250 gr di farina
2 tuorli d'uovo
30 ml di acqua tiepida
30 ml di olio di semi
1 pizzico di sale
1 cucchiaio raso di zucchero

per la farcitura:
300 ml di latte
100 ml di panna
300 gr di castagne sbucciate
60 gr di zucchero
2 cucciai di rum

olio per friggere

Versate il latte e la panna in un pentolino e portate a ebollizione assieme alle castagne, quindi cuocete per circa 30 minuti, finché le castagne saranno morbide. Passate tutto con un passino e insaporite con lo zucchero ed il rum. Fate raffreddare bene.
Versate la farina in una ciotola e mescolatela con il latte, l’olio, l’acqua, il rum, lo zucchero, i tuorli, e il sale. Lavorate il tutto su un’asse (o tavolo) fino ad ottenere un impasto liscio, poi fate riposare coperto per 20 minuti.
Dividete l’impasto in due parti, stendetelo molto sottile aiutandovi con la macchina per la pasta ed infine ricavatene delle sfoglie larghe 10 cm. Distribuite sulla metà di ogni sfoglia il ripieno alle castagne, richiudete la sfoglia, premete con le mani lungo i bordi e rifinite con la rotella tagliapasta. Riscaldate l’olio, friggetevi i Krapfen su un lato fino a che saranno belli marroncini, poi girateli e fate altrettanto sull'altro lato. Fateli poi sgocciolare su della carta da cucina. Spolverizzate con lo zucchero a velo e servite ancora caldi.



domenica 29 gennaio 2012

Tagliolini alla liquirizia con bottarga di tonno


Ecco il post del mese di gennaio...
In realtà c'è poco da scherzare...in effetti ormai il ritmo si è ridotto ad 1 post al mese aihmè... E' si, perchè dopo la laurea, il meritato periodo di relax del mese scorso, sono stata battezzata dal mondo del lavoro, che mi ha scombussolato tutto...non che non cucini più, ma quando arrivo la sera,  la luce per fotografare se ne è andata via già da un bel po'...mi rimangono quindi i weekend, che però servono anche per mantenere in piedi la mia relazione amorosa, quelle amichevoli, quelle familiari e pure quelle con la lavatrice ;-) E il blog? Cercherò di organizzarmi, promesso...

Intanto eccovi la ricetta di questo mese...un esperimento ispirato da LEI, che devo dire la verità mi ha sorpreso moltissimo ;-)
Anche io, come Sigrid, passo forse passavo? (adesso devo prima organizzare il piano ferie ;-))) le mie estati in Calabria, vicino a Rossano, dove ha sede la famosa fabbrica di liquirizia Amarelli. Se passate da quelle parti vi consiglio vivamente di visitarla, il museo della liquirizia è molto carino e lo shop è veramente ben fornito... complice anche la passione smodata del LUI per la liquirizia in tutte le sue forme, questa è per noi una tappa obbligatoria tutte le estati, allo scopo di rifornire la nostra dispensa e di alimentare la SUA collezione di scatolette di metallo...
E anche io, come il cavoletto, mi sono fatta affascinare dai loro tagliolini, e li ho comprati. Effettivamente non sono tutto-sto-gran-chè in fatto di qualità, ma l'abbinamento liquirizia-bottarga ci è piaciuto molto, tanto che abbiamo deciso di farceli noi... 
Noi bottarga-addicted la preferiamo in purezza, ma voi potete aggiungerci anche una grattatina di scorza di limone...l'equilibrio di sapori che si forma con la liquirizia è comunque un vero SBALLO...PROVARE PER CREDERE ;-))))

al mese prossimo... ;-))))
Anny

TAGLIOLINI ALLA LIQUIRIZIA CON BOTTARGA DI TONNO 
(dosi per 4)
300 gr di semola di grano duro rimacinata fine
200 ml di acqua
1 cucchiaio di liquirizia purissima Amarelli
1 pizzico di sale
20 gr di bottarga di tonno macinata
1 spicchio d'aglio
1 acciuga
olio extra vergine d'oliva qb.

1) Preparate il tagliolini, sciogliendo la liquirizia in un pentolino assieme all'acqua. Impastate la semola di grano duro con l'acqua alla liquirizia e il pizzico di sale su una spianatoia, eventualmente ricoperta con un canovaccio in modo che non annerisca. Formate una palla e fate riposare l'impasto 10-20 minuti coperto da pellicola in frigo. 
Stendete la pasta e formate i tagliolini. 
2) In una padella antiaderente fate insaporire 4-5 cucchiai di olio evo con lo spicchio d'aglio e l'acciuga, che farete sciogliere. Spegnete il fuoco e tenete da parte.
3) Lessate i tagliolini in abbondante acqua salata, tenendone da parte un mestolo, nel quale scioglierete metà della bottarga macinata. 
4) Condite i tagliolini alla liquirizia con l'olio all'aglio e la crema di bottarga, spolverando con la restante bottarga di tonno.